La storia

L’Immaginario Scientifico nasce da un’idea di Paolo Budinich (1916-2013), fisico di fama internazionale e padre del Sistema Scientifico Triestino.

1986

1986

"...Trovandomi dunque a dover inventare una mostra sulla scienza, ne discussi con Nino Borsellino... Fu deciso così di impostare la mostra sulle immagini della scienza...la nostra ambizione era che la mostra potesse avere livelli di possibile lettura: il primo ovvio, spettacolare; il secondo che mostrasse il significato e l'uso scientifico delle immagini ...e il terzo, il più ambizioso, che facesse intendere il contenuto culturale delle leggi naturali..."

La mostra Imaginaire Scientifique viene inaugurata alla Villette di Parigi nel maggio 1986, nell’ambito di una rassegna intitolata “Trouver Trieste”.
Si tratta di una raccolta di immagini provenienti dal mondo della scienza corredate da alcuni exhibit (per esempio un odoscopio) e da quelli che al tempo furono chiamati “computer libro”: postazioni costituite da personal computer che mettevano a disposizione del visitatore le informazioni sotto forma di ipertesto. Una straordinaria innovazione che metteva in discussione la sequenza univoca così come veniva proposta a quel tempo (e talvolta lo è tuttora) nelle mostre e nei musei, per favorire percorsi di conoscenza liberi e individuali. Tradotta in italiano, la mostra viene riallestita a Napoli (Futuro Remoto) e a Milano (Grande Fiera d’Aprile).

1988 – 1989

1988 – 1989

Dal 1988 l’Immaginario Scientifico ritorna a Trieste, suo luogo d’origine, e diventa il primo nucleo di un museo scientifico interattivo. Più che di un museo vero e proprio, in questa fase si tratta di un centro per la divulgazione scientifica rivolto perlopiù alle scuole: organizza visite guidate alla mostra, incontri con il pubblico e corsi di aggiornamento per gli insegnanti.
Con il nome di Laboratorio dell’Immaginario Scientifico, e con sede nel Palazzo Congressi della Fiera di Trieste, il centro continua la sua attività di sperimentazione per una nuova didattica della scienza, ispirandosi all’Exploratorium di San Francisco, primo modello di un nuovo modo di concepire i musei della scienza.

Nel 1989 il Laboratorio dell’Immaginario Scientifico partecipa alla fondazione di ECSITE (The European network of science centres and museums) che oggi conta più di 300 membri.

1997 – 1999

Nel 1997 viene costituita la cooperativa denominata Laboratorio dell’Immaginario Scientifico (LIS) con finalità statutarie nel campo della diffusione della cultura scientifica e tecnologica. La strutturazione in forma di cooperativa ha consentito, mediante la capitalizzazione della preziosa esperienza fatta, la transizione da attività divulgativa a carattere temporaneo a istituzione museale.
Nel 1998 l’Immaginario Scientifico, grazie a un accordo con il Centro Internazionale di Fisica Teorica (ICTP), si trasferisce nell’Adriatic Guesthouse di Grignano.
Dal giugno 1999 diventa un vero science centre con un’esposizione permanente e servizi didattici strutturati, accreditato ai sensi della legge 6/2000 presso il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca (MIUR, ora MUR).

1997 – 1999
2011

2011

Nel 2011 la cooperativa apre una seconda sede espositiva a Pordenone, all’interno di uno degli edifici appartenenti al complesso del Cotonificio di Torre.

L’edificio, acquistato nel 2003 dall’Amministrazione comunale di Pordenone, è stato oggetto di un prezioso recupero ad opera degli architetti Monica Bianchettin Del Grano e Nicola Tondat, che hanno mantenuto i caratteri industriali dell’edificio. Allo stesso tempo, il progetto ha risposto alle esigenze della nuova funzione di spazio culturale dinamico e innovativo.

La fabbrica del Cotonificio di Torre di Pordenone è stata la prima filatura cotoniera del Regno Lombardo Veneto e prima grande fabbrica della realtà industriale pordenonese. I lavori per la costruzione del Cotonificio iniziarono nel 1839 e terminarono nel 1842 mentre l’edificio in cui ha sede l’Immaginario Scientifico, le Officine delle Tintorie, fu costruito nel 1843.

Grazie all’attività del Cotonificio la zona di Torre divenne una città-fabbrica e vide la nascita dei primi movimenti operai organizzati.

Dopo diversi passaggi di proprietà e due guerre mondiali, le attività del Cotonificio si fermarono definitivamente nel 1984.

All’interno dell’Immaginario Scientifico di Pordenone, attivo dal 2011, colorati e coinvolgenti percorsi interattivi e laboratori partecipativi permettono ai visitatori di tutte le età di entrare in contatto con la scienza in modo diretto, da protagonisti: un’esperienza che rende tangibili i fenomeni naturali e comprensibili le leggi fisiche che li governano.

2020 – 2022

Tra il 2020 e il 2022 il museo di Trieste, sede principale e head quarter dell’intero sistema, si sposta nel Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste. Il nuovo Immaginario è caratterizzato da spazi museali multimediali, immersivi e coinvolgenti, che si inseriscono armoniosamente nell’edificio che li ospita: un luogo imponente e prestigioso, recentemente ristrutturato, con elementi architettonici, ambienti e atmosfere profondamente legati alla storia e alla cultura della città. Qui trovano spazio apparati interattivi da toccare con mano, per scoprire non solo i fenomeni naturali ma le applicazioni più innovative della scienza e le attività di ricerca degli enti del sistema scientifico di Trieste.

2020 – 2022

Il Porto Vecchio di Trieste fu costruito tra il 1868 e il 1887 per volontà dell’impero austroungarico che doveva dotarsi di un grande porto.
Copre un’area di oltre 600.000 mq., con strutture portuali, magazzini, hangars ed edifici speciali di altissima qualità architettonica.
Dall’agosto 2021 il Porto Vecchio è tutelato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali ed attualmente è oggetto di opere di ristrutturazione e riqualificazione per nuove destinazioni che, nel rispetto dell’identità storica, ne consentiranno un riutilizzo funzionale.

Il Magazzino 26, costruito nel 1880, è il più grande magazzino del Porto Vecchio di Trieste. Nei suoi oltre 30.000 mq racchiude tutto il fascino post-industriale tipico del vecchio porto franco della città, con elementi che ne sottolineano l’eleganza e la concretezza: mattoni a vista, pavimenti in legno o cemento, travi in ferro, putrelle e colonne in ghisa con capitelli corinzi. Il progetto di restauro, terminato nel 2008, lo ha reso una location adatta musei ed eventi culturali.

L’Immaginario Scientifico si trova nella zona nord del Magazzino 26: 2.000 mq. distribuiti su due piani ospitano oltre 100 exhibit interattivi e gli spazi laboratoriali. Sperimentando e divertendosi, i visitatori si stupiscono di fronte ad alcuni dei più interessanti fenomeni e concetti di scienza. Si scoprono inoltre le applicazioni più innovative della scienza e le attività di ricerca degli enti del sistema scientifico di Trieste.