Gli oggetti parlano tra loro: è l’Internet of Things, ed è il tema del nuovo elemento espositivo all’Immaginario Scientifico di Trieste da ottobre 2024.
Il nuovo exhibit è curato dal u-blox, azienda specializzata in tecnologia wireless all’avanguardia per localizzare e connettere in modo affidabile persone e dispositivi.
Ma cos’è l’“Internet delle cose”? È una specie di linguaggio segreto che solo alcuni dispositivi possono comprendere, grazie ai moduli e ai chipset Satellitari o Cellulari, Bluetooth o Wi-Fi.
Attraverso i prodotti che usano queste tecnologie possiamo per esempio controllare da remoto i consumi da casa, localizzare le nostre automobili, le nostre biciclette e persino il nostro cane, monitorare la nostra salute, l’allarme di casa, o il nostro rendimento sportivo.
Ma non è tutto: può essere utile anche in contesti ospedalieri, in aiuto a persone fragili che, grazie ad esempio al Robot IoT, possono rimanere connesse con il loro ambiente quotidiano, come la scuola o gli amici. E tutto questo in modo sicuro, completo e inclusivo.
Il nuovo elemento espositivo del museo permette di avvicinarsi a questo mondo, che non sempre è facile da capire. I visitatori potranno vedere come sono fatti moduli e chip, anche con l’aiuto di un microscopio digitale, mentre un video illustra le applicazioni di queste tecnologie nel quotidiano.
Grazie a questo elemento, l’Immaginario allarga ancora le sue vedute e aggiunge un altro tassello alla sezione museale Innova, quella dedicata alla scienza applicata, che mette in luce le eccellenze del nostro territorio.
u-blox è infatti uno spin-off del Politecnico di Zurigo, con 32 uffici dislocati in Europa, Asia e Stati Uniti. In Italia ha un’unica sede, a Sgonico, Trieste.
Sarà possibile vedere il nuovo exhibit negli orari di apertura del museo.